Vien l’autunno dalla montagna
Ed ha odor di castagna
Vien l’inverno dai ghiacciai
E nel suo sacco non ha che guai.
C’è ancora una lucertola sul muro
C’è ancora un geranio sul balcone
C’è ancora, ancora un po’ di primavera:
ne resta sempre un poco tutto inverno
e a chi la sa trovare
tanta gioia può dare.
Gianni Rodari –Stagioni. Tra i banchi
Accogliere l’autunno con i suoi sali e scendi di temperatura, il colore delle foglie caduche che cambia,
l’odore delle castagne è un monito per tutti grandi e piccini al ciclo della vita.
È una metafora vivente che ci ricorda l’alternarsi delle stagioni, il tempo della ripresa (scolastica e lavorativa), ma anche della preparazione al letargo, alla casa.
L’autunno così variopinto è per ciascuno fonte di meraviglia e curiosità, ma anche preambolo all’inverno e al freddo.
Portate i vostri bambini nei boschi, o nei parchi a osservare lo spettacolo del foliage. Annusate con loro l’odore che l’autunno porta con sé. Per i più grandi invitateli a esplorare, a fare una ricerca…Quanti bambini o ragazzi di città conoscono ancora i nomi degli alberi e la struttura delle foglie?
Se i bambini sono a contatto con la natura, allora viene la rivelazione della loro forza (M.Montessori, La scoperta del bambino). L’autunno è un’occasione per rallentare…e vivere la natura.
Per i grandi l’autunno è un’occasione per pensare, per guardare al cambiamento come nodo conflittuale che può essere sciolto e disteso, ad esempio nei passaggi di vita, nei passaggi di ruolo lavorativo, nei periodi di malattia, nell’affrontare un lutto.
Quando una situazione conflittuale, un problema ci attanaglia, prendiamoci del tempo per vedere a quel problema in un modo più disteso. Se ti senti “in mezzo al bosco” e “hai perso la strada” puoi contattarmi per un incontro di counseling relazionale maieutico, sarà per te uno spazio sicuro dove poter riguardare all’autunno e al cambiamento come esperienza di crescita.