Navigare in mare: metafora per la vita di un gruppo di lavoro
La costituzione di un gruppo è un processo complesso che richiede navigazione attenta e consapevole. In questo articolo, esploreremo la metafora della navigazione per comprendere meglio le fasi cruciali della formazione di un gruppo. Troverai alcune domande generative e spunti di riflessione. Scegline una per cominciare. Ci vuole tempo per riguardarsi e divenire sempre più consapevoli.
L’equipaggio
Per prima cosa bisogna che la barca sia pronta: tutti a bordo? Quando si parte?
Definire l’inizio di un gruppo e il suo termine (obiettivo del progetto raggiunto, o rimodulazione del gruppo, ingresso di un nuovo membro e ripartenza del ciclo…) aiuta a visualizzare con chi abbiamo a che fare e quale obiettivo condividiamo. Un gruppo di lavoro è composto da membri legati insieme dal fare, da un obiettivo di lavoro. Se questo non è chiaro si perde la dimensione di gruppo di lavoro e resta “solo” un gruppo, più o meno formale… con dinamiche molto diverse.
(Chi compone questo gruppo? Da quanto tempo? Chi ci manca? Quali risorse abbiamo a disposizione? Quali vorremmo implementare?)
La partenza: definire la rotta
Pronti, partenza, si parte! La partenza rappresenta l’inizio del viaggio, dove si definiscono gli obiettivi e la direzione del gruppo. È fondamentale stabilire una visione chiara e condivisa per garantire che tutti i membri siano sulla stessa barca. In questa fase, è importante:
– Chiarire gli obiettivi e le priorità
– Identificare i ruoli e le responsabilità
– Stabilire le norme e le aspettative
(Osserva il gruppo attraverso questi indicatori e fai una fotografia dello stato attuale. Questo ti aiuterà a guardare indietro e a segnare le tappe del percorso. Ora disegna una mappa come quella del tesoro con la meta dove vuoi arrivare…il percorso può non essere lineare)
La navigazione: lavorare insieme
La vita del gruppo procede così come la navigazione. In questo viaggio è importante:
– Comunicare efficacemente
– Gestire i conflitti e le divergenze
– Sviluppare la fiducia e la collaborazione
(Quali sono gli strumenti di comunicazione interna che utilizziamo? Quali posture assumono i membri del gruppo? Quali sottogruppi e alleanze vedo all’interno del gruppo? Come li gestisco? Come coltivo le relazioni tra le persone coinvolte? Come considero i conflitti? )
L’orientamento: supervisione e guida
Dunque mantenere alto l’orizzonte e conoscere la meta sono obiettivi di chi conduce il gruppo di lavoro. In questa fase, è importante:
– Fornire supporto e risorse ai membri del gruppo
– Offrire feedback costruttivo e orientamento
– Aiutare a risolvere problemi e superare ostacoli
(Quali sono i bisogni che il gruppo mi porta? Quali sono i bisogni dei singoli all’interno del gruppo? Che tempo di ascolto dedico all’emersione delle aspettative? Che feedback restituisco? Che stile di leadership incarno? È adeguato al bisogno del gruppo? O alla sua storia e alla sua maturazione?)
L’ammutinamento: gestire le sfide
Talvolta capiterà di dover gestire un collega o un gruppo di colleghi contrari alla tua proposta o che boicottano le indicazioni. L’ammutinamento rappresenta le sfide e le difficoltà che possono sorgere all’interno del gruppo. In questa fase, è importante:
– Riconoscere e affrontare i problemi
– Gestire le emozioni e le tensioni
– Trovare soluzioni creative e collaborative
È importante galleggiare per prima cosa, e poi gestire tempestivamente le emergenze.
(Ti sei mai ritrovato a gestire una tempesta? Come hai ritrovato l’equilibrio?)
La manutenzione: mantenere la rotta
Anche quando il gruppo sembra funzionare bene, quando ha raggiunto un buon grado di autonomia, è importante fare manutenzione. Il tempo dedicato alla manutenzione è tempo guadagnato per raggiungere nuovi livelli e nuovi obiettivi, e fa da riserva energetica in caso di nuova tempesta.
Questa fase rappresenta il consolidamento e mantenimento del gruppo. In questo stadio, è importante:
– Valutare e migliorare il lavoro del gruppo
– Mantenere la motivazione e l’impegno
– Sviluppare la resilienza e l’adattabilità
La cura: prendersi cura dei membri
Infine e non da ultimo la cura dei membri, delle relazioni e del gruppo stesso rappresenta un sine qua non per lavorare bene. In questa fase, è importante:
– Creare un ambiente sicuro e supportivo
– Riconoscere e valorizzare i contributi dei membri
– Dare supporto emotivo e ascolto.
In conclusione
In conclusione la metafora della navigazione offre una prospettiva efficace per comprendere le fasi cruciali della costituzione di un gruppo. Il lavoro di supervisione pedagogica attraverso sguardi sempre nuovi aiuta a riguardare al proprio lavoro prevenendo situazioni di burn out e migliorando il lavoro di gruppo.
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